Insieme

Celebriamo una Pasqua nuova

E’ il titolo della lettera che il vescovo Mario indirizza a tutti i fedeli della diocesi in vista della Pasqua. Sono ancora ben presenti nella mente le giornate della Pasqua dell’anno passato, proprio nei giorni peggiori della pandemia, in cui non abbiamo potuto partecipare in presenza ad alcuna celebrazione.

Ora la situazione pandemica sembra essere migliorata anche se non si è assolutamente risolta, ma ci dona la possibilità di riavvicinarci, ti incontrarci come comunità nelle celebrazioni che ci conducono alla festa più importante per noi cristiani. Domenica prossima entreremo nella quaresima con il rito penitenziale delle ceneri, accompagnato dalle parole “convertiti, e credi al Vangelo!”.

“Quaresima è tempo santo” recita l’inno dei vespri della Quaresima. Un tempo forte di conversione, cioè di abbandono della vita vecchia: quella dell’uomo lontano da Dio, che costruisce la propria vita basandosi sulle logiche mondane che mettono al centro il proprio “io”, ed escludono, schiacciano o mortificano il prossimo.

Un tempo per digiunare, non solo dalla carne il venerdì, ma
dalle arrabbiature, per lasciarsi riempire di pazienza;
dal pessimismo, per lasciarsi riempire di speranza cristiana;
dal lamentarsi, per lasciarsi riempire di stima e di meraviglia per il dono della vita;
dalle amarezze e dai risentimenti, per lasciarsi riempire di perdono;
dall’importanza data a se stessi, per lasciarsi riempire di compassione per gli altri;
dallo scoraggiamento, per lasciarsi riempire di entusiasmo nella fede;
da tutto ciò che ci separa da Gesù, per lasciarsi riempire da tutto ciò che a Lui ci avvicina.

Un cammino, quello del digiuno quaresimale che ci porta a ritrovare la verità di noi stessi, quella che racconta del nostro essere fatti per la comunione con Dio Padre in Gesù e del nostro essere mossi dallo Spirito Santo per la comuni-one con i fratelli.

E’ l’identità che ci è stata donata nel Battesimo quando abbiamo ricevuto la vita di figli di Dio, e che viene rinnovata in noi ogni volta che celebriamo il Sacramento del perdono con la confessione. Non solo una nuova Pasqua dopo la parentesi dello scorso anno, ma una Pasqua nuova, che ci renda nuovi.

«Nell’anno 2021 vorremmo che la celebrazione della Pasqua non fosse solo una replica di abitudini acquisite: chiediamo la grazia non solo di celebrare di nuovo la Pasqua, ma piuttosto di celebrare una Pasqua nuova. […] Questo è il momento opportuno per domandarsi perché l’inerzia vinca sul-la libertà, perché il buon proposito si riveli inefficace, perché la parola che chiama a conversione […] possa essere recepita come un argomento per criticare qualcun altro.
Per offrire un contributo e per incoraggiare una riflessione comunitaria, in questa Quaresima propongo di svolgere il tema della “correzione” […] e di affrontare in ogni comunità il tema dei percorsi penitenziali e delle forme della confessione per una verifica della consuetudine in atto, un confronto critico con le indicazioni del rito e le diverse modalità celebrative indicate. […]
Invito ogni comunità a curare le celebrazioni. […] Sarebbe bello che tutto l’ambiente circostante si rendesse conto che i cristiani stanno celebrando la Pasqua, la festa che dà origine a tutte le feste».

Mario Delpini, Celebriamo una Pasqua nuova. Il mistero della Pasqua del Signore,
lettera pastorale per il tempo di Quaresima e Pasqua

don Andrea