Insieme

«Se confessiamo i nostri peccati…» (1Gv 1,9)

Il sacramento della riconciliazione è un dono troppo trascurato.

Credo che oggi sia più che mai importante l’incontro con il confessore per dialogare, aprirsi alla Parola di Dio, porre domande, accogliere i consigli, invocare quel perdono che lo Spirito di Dio ci fa desiderare. Il penitente che chiede il perdono non è un individuo isolato che “mette a posto la coscienza”, è invece persona inserita in una comunità. Ogni virtù rende più bella la comunità, ogni peccato la ferisce.

Questo cammino di conversione è inoltre guidato, provocato, incoraggiato dalla Parola di Dio: cerchiamo la confessione non per trovare sollievo a sensi di colpa che ci tormentano, ma per rispondere al Signore che ci chiama e ci aiuta a leggere la nostra vita con lo sguardo della sua misericordia.

Il peccatore perdonato non è solo colui che ha consegnato alla misericordia di Dio il suo passato, è piuttosto colui che ha consegnato al Signore la sua vita per portare a compimento la sua vocazione all’amore. Il perdono non è una storia che finisce, ma una vita nuova che comincia, anche in famiglia, anche sul lavoro, anche nel condominio…

vescovo Mario, Celebriamo una Pasqua nuova, Lettera per il tempo di Quaresima e Pasqua