Insieme

Acqua che rimane acqua o diventa vino

In un villaggio si organizzò una festa. Tutti furono invitati a contribuire con un fiasco di vino da versare in una grande botte. Quando cominciò la festa si aprì il rubinetto e ne venne fuori acqua. Ciascuno aveva detto: “Se metto un fiasco di acqua in una botte di vino, nessuno se ne accorgerà”, ma non aveva pensato che tutti avrebbero fatto come lui.

C’è gente incapace di gioire della felicità degli altri. E c’è gente che pensa solo alla propria gioia.
Ma c’è anche gente incapace di gioire, se gli altri non sono felici.
Questi sono i cristiani, che come Maria alle Nozze di Cana (è il vangelo di questa domenica) si mettono in gioco e si danno da fare per una gioia condivisa, perché l’uomo riscopra l’Amore del Padre e ne viva, perché ogni uomo riceva la sua dignità fin da ora e non solo nella vita eterna, perché si costruisca una umanità nuova, fondata su solide e fraterne relazioni di cura vicendevole.
Ma perché questo accada, occorre che i credenti corrispondano a questa volontà di Dio Padre portando ciascuno un po’ del proprio vino, e non acqua… La storia insegna che questo è possibile.

don Andrea