Insieme

Quaresima di fraternità

Nel suo messaggio per la Quaresima, papa Francesco ci ha invitato a guardare a questo tempo santo come ad una occasione di conversione, di cambiamento della mentalità perché la vita “abbia la sua verità e bellezza non tanto nell’avere quanto nel donare, non tanto nell’accumulare quanto nel seminare il bene e nel condividere”.

Generosa è stata la risposta dei fedeli della comunità nella scorsa domenica della decima, destinata all’emergenza umanitaria ucraina. Grazie! Io stesso ne sono rimasto edificato.

Come comunità cristiana dobbiamo interrogarci sulla destinazione delle case parrocchiali disabitate – che in verità hanno bisogno di alcuni lavori per dotarle dei servizi essenziali – per renderle disponibili ad ospitare alcune situazioni già del territorio che vivono in condizioni disagevoli e i nuovi profughi provenienti dall’Ucraina.

Sarebbe bello se, per incoraggiare coloro che affittano le seconde case ai villeggianti a mettere a disposizione le loro abitazioni per accogliere i profughi, le amministrazioni dei nostri comuni pensassero a degli incentivi (l’esenzione dalle tasse su quelle case?), perché insieme ci facciamo carico di questa emergenza che in poco tempo ha assunto dimensioni come non mai in passato, e ogni giorno che passa aumentano sempre di più.

Nell’enciclica Fratelli Tutti, il papa scrive che “Dio stesso, con generosità continua a seminare nell’umanità semi di bene” (n.54). La popolazione delle nostre terre ne ha dato ampia prova, anche nel tempo della pandemia, che Dio non si è dimenticato, nella sua semina, di queste zone dell’Alto Lario. Questa chiamata a seminare il bene non va vista come un peso, ma come una grazia con cui Dio Padre ci vuole attivamente uniti alla sua feconda Provvidenza. “È grande nobiltà essere capaci di avviare processi i cui frutti saranno raccolti da altri, con la speranza riposta nella forza segreta del bene che si semina”. (Enc. Fratelli tutti, 196)

“Semi di bene” li porterà la famiglia di Marta e Federico Nogara, che il 21 aprile partiranno missionari per l’Ecuador con l’Operazione Mato Grosso. Li conosceremo in queste settimane, nei diversi appuntamenti che stiamo concordando con loro. E alla loro missione dedicheremo la raccolta della decima della prima domenica di aprile, perché un po’ di noi e del nostro bene possa arrivare con loro ai poveri della missione a cui sono inviati.

Non stanchiamoci di fare il bene nel nome di Gesù!

Alla tavola dell’ultima cena, lavando i piedi ai discepoli e comandando loro di lavarsi i piedi gli uni gli altri, Gesù ha detto loro con la vita e non solo a parole, che ha donato tutto se stesso, poiché Dio Padre ha donato tutto se stesso a Lui. E ai suoi discepoli di ogni tempo dice: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35).

don Andrea