Insieme

Ottobre missionario : Ogni battezzato

Ottobre è il mese che la Chiesa dedica alla missione. Quest’anno il mese missionario è iniziato con il Festival della Missione, un evento che ha animato il centro di Milano dal 29 settembre al 2 ottobre, che ha coinvolto tutto il mondo missionario italiano (Fondazione Missio, CIMI, missionari religiosi e religiose, fidei donum, laici, associazioni e movimenti di solidarietà e cooperazione…), per portare in piazza il tema della missione, raccolto attorno al titolo: “Vivere per Dono”.

E’ stato “un grande impasto fatto di incontri, parole ascoltate e dette, intuizioni avute, ma soprattutto sorrisi, emozioni ed esperienze. E anche preghiera – ha commentato mons. Luca Bressan, vicario episcopale per la cultura, la carità, la missione e l’azione sociale. “Ci ha mostrato una Chiesa in forte trasformazione, consapevole che non si può rimanere in adorazione delle ceneri di quello che non c’è più, ma che occorre fare di tutto per custodire il fuoco della missione che Gesù ci ha affidato. Abbiamo potuto sperimentare che tutto il mondo è terra di missione, anche Milano. Abbiamo sperimentato l’essere missionari nelle nostre piazze e nelle nostre vie. E l’esperienza ci ha donato entusiasmo. Un buon punto di partenza. Ora occorre continuare”.

Nel messaggio per la giornata missionaria mondiale che vivremo domenica 23, papa Francesco afferma: “Ogni battezzato è chiamato alla missione nella Chiesa e su mandato della Chiesa: la missione perciò si fa insieme, non individualmente, in comunione con la comunità ecclesiale e non per propria iniziativa. In secondo luogo, ai discepoli è chiesto di vivere la loro vita personale in chiave di missione: sono inviati da Gesù al mondo non solo per fare la missione, ma anche e soprattutto per vivere la missione a loro affidata; non solo per dare testimonianza, ma anche e soprattutto per essere testimoni di Cristo”.

Una missione, dunque, personale e comunitaria, da vivere anche qui in Italia, da noi, in queste terre dell’alto Lario. Una missione in cui l’annuncio si fa con la vita. Ma cosa significa tutto questo per noi? Ripropongo due affermazioni di Enzo Bianchi che mi fanno interrogare come credente e come prete sull’esperienza di Chiesa che stiamo vivendo in questi ultimi vent’anni.

La prima affermazione da porre in modo radicale – dice – è che hanno il compito della missione o dell’evangelizzazione soltanto i cristiani che sono evangelizzati, che hanno ricevuto il Vangelo di Gesù Cristo fino a essere plasmati nella vita da questa parola viva ed efficace che viene da Dio. Una Chiesa non evangelizzata fa propaganda, può fare anche proselitismo, ma non fa dei discepoli di Gesù. Forse avremmo dovuto interrogarci cogliendo la sollecitazione di Benedetto XVI che si domandava se la stanchezza di tutta una catechesi alla fine del secolo precedente non fosse dovuta a una mancata evangelizzazione proprio in chi evangelizzava o credeva di evangelizzare”. Di fatto in Italia continuiamo a battezzare figli di famiglie che si dicono cristiane, ma non lo sono, e facciamo catechismo ai bambini senza preoccuparci di formare genitori e catechisti. Ci sta bene così?

La Chiesa – prosegue Bianchi – è missionaria perché inviata tra gli uomini, ma inviata per portare la parola di Dio, per annunciare il Vangelo che ha ricevuto, che riceve dal suo Signore e cerca di vivere nella storia. Se i cristiani sono tali, cioè messianici (da Messia-Cristo) allora vivono il Vangelo, hanno i sentimenti e i pensieri di Gesù, e operano secondo il suo stile: e questo è sufficiente per dire che sono in missione! Perché missione non significa proselitismo, non significa proclamare il Vangelo ad alta voce, a ogni costo: è sufficiente incarnarlo! Ognuno offre e dona ciò che ha, ciò che vive, e se questo è fatto naturalmente, nella dolcezza della fraternità, nella vita quotidiana dove si vive insieme, questo è sufficiente, è evangelizzazione, è missione!”. E’ questo sentire al modo di Cristo che fa la differenza tra un cristiano e un non cristiano. Se la gente non se ne accorge, occorre interrogarci su come fare perché la nostra vita torni ad avere il profumo di Cristo.

don Andrea